Uno scontro natalizio: lezioni apprese a caro prezzo.
Era una stagione natalizia che Brendon aveva tanto desiderato: un’occasione per finalmente fare le cose in grande e regalare a sua figlia di nove anni, Eve, il Natale che meritava.
Dopo un anno in cui Eve aveva brillato a scuola ed era stata una bambina meravigliosa, si era guadagnata più che mai una pila di regali sotto l’albero scintillante.
Ma una persona la pensava diversamente: sua suocera, Susan.
La mattina in cui Susan arrivò con il suo solito lotto di muffin, il suo atteggiamento allegro vacillò quando vide la montagna di regali impacchettati sotto l’albero.
Incrociò le braccia, aggrottò le sopracciglia, e la tensione nella stanza cambiò.
“Sembra che quest’anno Babbo Natale abbia esagerato,” osservò con tono tagliente.
Brendon, ancora immerso nella gioia della stagione, rise leggermente.
“È stato un buon anno, Susan.
Tutti hanno qualcosa sotto l’albero, persino tu!”
La sua espressione si incupì.
“E quanti sono per Evie?”
Brendon esitò, percependo la tempesta in arrivo.
“Alcuni grandi, altri più piccoli.
Niente di eccessivo,” disse, mantenendo un tono neutro.
Susan scosse la testa con disapprovazione.
“È decisamente troppo per una bambina di nove anni.
Non ha bisogno di tutto questo.
Deve imparare una lezione: che la vita non ti dà tutto ciò che vuoi.”
Brendon la fissò, stringendo la mascella.
“Susan, è Natale.
È una bambina fantastica, e merita di essere viziata per una volta.”
Susan, impassibile, dichiarò la sua intenzione di restituire la bambola che aveva promesso a Eve, un regalo che la bambina stava aspettando con ansia.
“Meglio che impari questa lezione ora,” disse con aria compiaciuta, “piuttosto che più tardi nella vita.”
Il sangue di Brendon ribolliva, ma si morse la lingua.
Quando Eve scese di corsa le scale poco dopo per salutare la nonna con abbracci e sorrisi, Susan gli lanciò un’ultima occhiata soddisfatta prima di andarsene.
Più tardi quella sera, Brendon raccontò l’incidente a sua moglie, Melanie.
La sua risposta aumentò solo la sua frustrazione.
“Il regalo di mamma è una sua responsabilità,” disse Melanie con un’alzata di spalle.
“Eve non sa nemmeno della bambola, quindi non le mancherà.”
Brendon non poteva credere a quello che stava sentendo.
Eve contava su quel regalo, e la decisione di Susan di trattenerlo sembrava una crudele dimostrazione di potere.
Se Susan stava insegnando delle lezioni, Brendon decise che era ora che ne imparasse una anche lei.
Tra i regali che Brendon aveva acquistato quell’anno c’era una stravagante borsa da 600 dollari di una marca di lusso che Susan desiderava da mesi.
Era l’unica cosa che desiderava veramente, e lui l’aveva pensata come un gesto di buona volontà.
Non più.
Brendon sostituì con cura la borsa di lusso con una semplice vestaglia grigia: qualcosa di banale e privo di ispirazione, un netto contrasto con l’oggetto chic che Susan aveva sognato.
Reimpacchettò la scatola con cura meticolosa, assicurandosi che l’imballaggio sembrasse comunque lussuoso.
“Davvero?” chiese Melanie quando lo vide.
“Ha sbagliato papà con cui scherzare,” disse Brendon, determinato.
La mattina di Natale arrivò con l’eccitazione di sempre.
Eve scartò i suoi regali, le sue risate riempivano la stanza mentre scopriva di tutto, dai libri ai giocattoli.
Melanie sorrise mentre scartava i suoi regali pensati, e poi fu il turno di Susan.
I suoi occhi si illuminarono alla vista della scatola dorata della borsa di lusso.
“Oh, Brendon, non dovevi!” esclamò, strappando la carta da regalo con gioia.
Ma il suo entusiasmo svanì nel momento in cui aprì la scatola e trovò la vestaglia.
Il suo viso si abbassò, prima per la confusione, poi per la delusione, e infine per l’indignazione.
“Cosa… cos’è questo?” balbettò.
Brendon sorrise innocentemente.
“È una vestaglia, Susan.
Pratica, non trovi?”
La sua bocca si aprì e si chiuse, ma non uscì nessuna parola.
“Pensavo…” iniziò, la sua voce tremante.
“Mi hai insegnato una lezione preziosa,” disse Brendon con calma.
“La gente non ottiene sempre quello che vuole.
È una cosa buona da imparare, non credi?”
Il viso di Susan si fece rosso, la sua frustrazione evidente.
Melanie lanciò al marito uno sguardo di disapprovazione, ma a Brendon non importava.
Il suo punto era stato chiarito.
Più tardi, Susan lo prese da parte, la sua voce bassa e tagliente.
“Hai comprato la borsa, vero?
Dov’è?”
“L’ho venduta,” rispose Brendon con disinvoltura.
“Sembrava superflua, dato il tuo pensiero sull’eccesso.”
Susan uscì senza una parola, lasciando dietro di sé la vestaglia.
Per Brendon, non si trattava dei regali; si trattava di difendere sua figlia.
Il Natale era un momento di gioia, non di lezioni inutili.
E se Susan pensava di poter giocare con lui, aveva appena imparato che non era uno che si tirava indietro.
Cosa ne pensi?
Brendon ha fatto bene a prendere posizione, o avrebbe dovuto lasciar perdere?